Analizzando la classifica della MotoGp verrebbe da pensare ad un'entusiasmante contesa per il primato: i primi 3 piloti racchiusi in 9 punti; dietro, “francobollati”, i due hondisti ufficiali a soli 24 punti dal 3°! Fremo per assistere alla prossima gara! Ma a pensarci bene, memore degli ultimi eventi seguiti in Tv, temo che la mia bramosa passione possa rimanere delusa alla prossima gara. Ho l’impressione che le moderne ed elettroniche moto 800 cc riducano lo spettacolo nei gran premi.
La validità della moto conta più che in passato e non a caso la classifica è composta nelle prime posizioni da case costruttrici di moto. L’unica Ducati “ufficiale” (quella di Casey) è seguita dalle moto dei team ufficiali Yamaha e Honda. Ditro c’è il buon Melandri (vittima anche lui dell’elettronica esasperata sulla Ducati l’anno scorso), e finalmente il “privato” Edwards, seguito alle spalle dalle due Suzuki (ufficiali).
L’ultima vittoria di una moto privata risale al 2006 quando Melandri con l’Honda clienti del team Gresini trionfò nel Gp d’Australia.
Pare che il talento dei piloti sia superato dalla costanza di rendimento e dalla capacità di messa a punto del mezzo. Molto spesso accade di vedere Rossi in difficoltà il sabato e vincere comodamente la domenica grazie all’intervento ai box di Jeremy Burgees e del suo team . La MotoGp somiglia sempre più alla Formula1? Forse non è così. Anche in passato ci sono stati dominatori assoluti che hanno reso le gare soporifere. Basta pensare all’incredibile numero di titoli e vittorie ottenute da Giacomo Agostini e più di recente da Mick Doohan. Eppure, nonostante il dominio di Rossi, negli ultimi gli ultimi anni le gare erano molto più combattute. Sarà veramente colpa dell’elettronica applicata alle moto? Oppure, come sostiene Livio Suppo, team manager Ducati, Il Vale nazionale, conscio della propria supremazia, dava spettacolo giocando al gatto con i topi?