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venerdì 30 novembre 2007

L'Imprenditore del Nord Est - Paragrafo 1 Definizione

Studiando per molti anni materie economiche, prima alle superiori e poi all'università, ho appreso un principio che per me è diventato una assioma, una legge sempre valida e incontestabile: il fine dell'azienda è il perseguimento del massimo profitto che è realizzato attraverso il lavoro organizzativo dell'imprenditore. Il nostro codice civile definisce l'imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.
Beh, pensate la delusione che ho provato quando ho scoperto che la realtà è ben diversa! La definizione corretta dell'imprenditore è: il soggetto che persegue il suo fine personale per mezzo dell'azienda.


Per questo le aziende non riescono a risolvere i problemi più comuni:
- restano di piccole dimensioni perché l'imprenditore vuole evitare di perderne il controllo
- i famigliari dell'imprenditore hanno i posti di comando anche se non possiedono capacità/professionalità necessarie
- gli imprenditori si danno compensi altissimi e quasi mai conferiscono propri beni nell'azienda impedendo un’adeguata patrimonializzazione dell’azienda
- evitano attentamente di realizzare utili d'esercizio per non pagare tasse non curandosi dei disequilibri economici e patrimoniali in bilancio
- si avvalgono dei beni dell'azienda per ostentare potere e capacità (anche con beni in leasing)
Attenzione però! Probabilmente se fossi un imprenditore mi comporterei allo stesso modo. Ma per favore, non raccontiamo favole a ingenui studenti per giustificare un comportamento moralmente e socialmente scorretto ma molto pratico e concreto!

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